Domande frequenti

Tutte le informazioni e i consigli sulle attrezzature per allevamenti avicoli a terra.

  1. mangiatoie lineari che offrano almeno 10 cm di lunghezza per gallina ovaiola o mangiatoie circolari che offrano almeno 4 cm di lunghezza per gallina ovaiola;
  2. abbeveratoi continui che offrano 2,5 cm di lunghezza per gallina ovaiola o abbeveratoi circolari che offrano 1 cm di lunghezza per gallina ovaiola. Inoltre, in caso di utilizzazione di abbeveratoi a tettarella o a coppetta, deve essere prevista almeno una tettarella o una coppetta ogni 10 galline ovaiole e, nel caso di abbeveratoi a raccordo, ciascuna gallina ovaiola deve poter raggiungere almeno due tettarelle o due coppette;
  3. almeno un nido per 7 galline ovaiole. Se sono utilizzati nidi di gruppo, deve essere presente una superficie di almeno 1 metro quadrato per un massimo di 120 galline ovaiole;
  4. Trespoli appropriati, privi di bordi aguzzi e che offrano almeno 15 cm di spazio per gallina ovaiola. I trespoli non devono sovrastare le zone coperte di lettiera, la distanza orizzontale fra trespoli non deve essere inferiore a 30 cm e quella fra i trespoli e le pareti non inferiore a 20 cm;
  5. avere un coefficiente di densità non superiore a 9 galline ovaiole per metro quadrato di zona utilizzabile.

Una zona avente una larghezza minima di 30 cm, una pendenza massima del 14 per cento sovrastata da uno spazio libero avente un’altezza minima di 45 cm. Gli spazi destinati al nido non fanno parte della zona utilizzabile.

NO, il posatoio non sarebbe obbligatorio ma è obbligatorio avere 15 cm di trespolo a capo (18 cm se BIO) e i trespoli devono obbligatoriamente essere installati sopra il posatoio, quindi il posatoio diventa necessario. Attenzione bisogna garantire che almeno un terzo della superficie utile sia a lettiera.

L’allevamento biologico deve garantire uno stretto legame con la terra. L’alimentazione animale deve essere sostanzialmente da agricoltura biologica e per almeno il 50% di provenienza aziendale o ottenuto in cooperazione con altre aziende biologiche facenti parte dello stesso comprensorio.
L’allevamento biologico ricopre un notevole importanza in agricoltura biologica, per l’apporto di sostanza organica ed elementi nutritivi utili per le colture. Il carico del bestiame deve essere comunque commisurato alla superficie aziendale e/o comprensoriale per far sì che sia gestito in modo adeguato lo spandimento delle deiezioni.
L’allevamento biologico deve garantire il benessere degli animali. In considerazione di ciò, sono importanti: le pratiche zootecniche, le condizioni di stabulazione, la scelta di razze, il numero di animali presenti nelle strutture dell’allevamento e il rispetto i cicli produttivi delle diverse specie animali. In questo ambito va inserita la necessità di fare accedere gli animali, quando possibile, a spazi all’aria aperta o a pascoli.
Gli animali presenti all’inizio della conversione dell’allevamento e i prodotti da loro ottenuti, saranno considerati biologici dopo aver completato il periodo di conversione che varia da specie e tipologia produttiva. Gli animali che nascono e sono allevati in aziende biologiche sono considerati biologici.
In caso di prima costituzione di un allevamento, possono essere inseriti giovani animali non biologici, allevati in modo biologico subito dopo lo svezzamento.
A fini riproduttivi, possono essere inseriti, nel corso degli anni, animali allevati in modo non biologico, questi dovranno poi completare il periodo di conversione.

Gli animali sono allevati nel modo più naturale possibile.
Questo per soddisfare i loro bisogni naturali e permettere il loro comportamento naturale. I sistemi di allevamento all’aperto sono predominanti in agricoltura biologica in quanto per tutti gli animali potersi muovere liberamente, poter scegliere il proprio cibo ed avere contatti sociali costituiscono bisogni fondamentali. Gli animali possono esplorare, grufolare (suini), pascolare (bovini), razzolare o fare un bagno di sabbia (polli). Fare un bagno di sabbia, ad esempio, non è solo un rituale, ma permette ai polli di liberarsi dai parassiti. I parametri di questo tipo di allevamento sono definiti da una normativa Europea.

Gli animali hanno a disposizione più spazio.
Rispetto agli allevamenti convenzionali quelli biologici offrono agli animali molto più spazio per poter soddisfare i diversi bisogni, cioè nutrirsi, dormire, pulirsi, defecare. La grandezza dei gruppi di animali è ridotta per evitare stress e cannibalismo.

Gli animali hanno accesso alle aree esterne e alla luce del sole.

Gli animali sono alimentati con mangime biologico.
Lo scopo è quello di garantire un elevato livello di benessere animale e di rispetto per l’ambiente, di limitare l’uso dei farmaci e di ottenere un prodotto sano, senza residui come farmaci o pesticidi.
Gli allevatori biologici certificati devono registrare dati sulla riproduzione, sull’alimentazione, sui trattamenti sanitari, sulla produzione, sulla macellazione e sulla commercializzazione. Queste operazioni permettono la tracciabilità dei prodotti biologici di origine animale. Nella produzione convenzionale non è richiesto niente di paragonabile.
Tutte queste misure garantiscono prodotti (latte, uova, carne) ottenuti da animali allevati in condizioni di elevato benessere e contenenti residui di pesticidi e farmaci minori rispetto agli animali provenienti dagli allevamenti convenzionali. I prodotti sono tracciabili fino all’azienda agricola di provenienza, garantendo la trasparenza della catena di produzione e permettendo, in caso di eventi come l’avvelenamento alimentare, di prendere i necessari provvedimenti.